Normativa INPS 2025 - Diritti, Congedi e Tutele
In questa pagina trovi tutte le informazioni aggiornate sulla normativa italiana INPS 2025 riguardante il lavoro in gravidanza: congedo di maternità obbligatorio, congedo parentale, flessibilità, lavori vietati, interdizione anticipata, tutele e diritti.
Nota importante: Le informazioni sono di carattere generale e orientativo. Per situazioni specifiche, consulta sempre l'INPS, il tuo datore di lavoro o un consulente del lavoro.
Astensione obbligatoria dal lavoro
5 mesi totali: 2 mesi prima della data presunta del parto + 3 mesi dopo il parto
Opzione A: 1 mese prima + 4 mesi dopo il parto
Opzione B: 0 mesi prima + 5 mesi dopo il parto (fino all'ultimo giorno)
Requisiti: Certificato medico del ginecologo + attestazione del medico competente aziendale che confermano l'assenza di rischi per la salute di mamma e bambino
80% della retribuzione
L'indennità è pari all'80% della retribuzione media giornaliera percepita nel periodo di paga precedente l'inizio del congedo
A carico INPS
L'indennità è a carico dell'INPS (per lavoratrici dipendenti private e autonome) o dell'amministrazione di appartenenza (per dipendenti pubbliche)
Integrazione contrattuale
Molti contratti collettivi prevedono l'integrazione al 100% da parte del datore di lavoro
Diritti del padre lavoratore
Il padre lavoratore dipendente ha diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio, retribuiti al 100%, da utilizzare nei 5 mesi dalla nascita del bambino (dai 2 mesi prima della data presunta del parto ai 5 mesi dopo)
I 10 giorni sono retribuiti al 100% della retribuzione, a carico INPS
Maternità/Paternità Facoltativa - Novità 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha portato a 3 mesi il periodo di congedo parentale indennizzato all'80% della retribuzione (anziché al 30%)
✓ Per bambini nati dal 1° gennaio 2025 o per chi ha terminato il congedo obbligatorio dopo il 31 dicembre 2024
Ogni genitore ha diritto a 3 mesi di congedo parentale non trasferibili all'altro genitore
La coppia ha diritto a ulteriori 3 mesi da ripartire tra i genitori, per un totale massimo di 9 mesi complessivi indennizzati
Il congedo parentale può essere fruito fino ai 12 anni di età del bambino, ma l'indennità è riconosciuta solo per i periodi fruiti:
| Periodo | Indennità | Condizioni |
|---|---|---|
| Primi 3 mesi | 80% | Entro i 6 anni del bambino. Ripartiti o in alternativa tra i genitori. Per bambini nati dal 2025 o congedo obbligatorio terminato dopo 31/12/2024 |
| Dal 4° al 9° mese | 30% | Entro i 6 anni del bambino |
| Dal 10° mese | 30% | Solo se reddito individuale < 2,5 volte il trattamento minimo pensione INPS |
| Oltre i 12 anni | Non indennizzato | Diritto al congedo ma senza retribuzione |
📌 Nota: I 3 mesi all'80% sono complessivi per la coppia, non per ciascun genitore. Possono essere utilizzati da un solo genitore o ripartiti tra entrambi.
Modalità di fruizione
Il congedo può essere fruito in modo continuativo o frazionato, anche a ore (se previsto dal contratto collettivo)
Preavviso
Almeno 5 giorni di preavviso al datore di lavoro (15 giorni per genitori adottivi)
Domanda
Va presentata esclusivamente online all'INPS tramite portale, Contact Center o Patronato
Anticipo e posticipo del congedo obbligatorio
Periodo: 1 mese prima + 4 mesi dopo il parto
Puoi lavorare fino a un mese prima della data presunta del parto e prolungare il congedo a 4 mesi dopo il parto
📋 Requisiti necessari:
Periodo: 0 mesi prima + 5 mesi dopo il parto
Puoi lavorare fino all'ultimo giorno prima del parto e usufruire di tutti i 5 mesi dopo la nascita del bambino
📋 Requisiti necessari:
Se il parto avviene prima della data presunta, i giorni di congedo non goduti prima del parto si aggiungono ai 3 mesi dopo il parto
Esempio: Se partorisco 15 giorni prima della data presunta, avrò diritto a 3 mesi + 15 giorni dopo il parto
D.Lgs. 151/2001 - Allegati A e B
È vietato adibire le lavoratrici in gravidanza al trasporto e sollevamento pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri. Alcuni divieti si estendono fino a 7 mesi dopo il parto.
È vietato adibire le donne al lavoro notturno (dalle ore 24:00 alle ore 6:00):
Non obbligati al lavoro notturno: Madre con figlio <3 anni, padre convivente (in alternativa), unico genitore affidatario con figlio <12 anni
Quando è impossibile continuare a lavorare
L'interdizione è la possibilità di anticipare il congedo obbligatorio prima dei 2 mesi dalla data presunta del parto, o prolungarlo oltre i 3 mesi dopo il parto, quando sussistono condizioni di rischio per la salute della madre o del bambino.
Certificata dall'ASL/Medico Specialista del SSN:
Certificata dall'Ispettorato del Lavoro:
Può essere concessa fino a 7 mesi dopo il parto se permangono condizioni di rischio per l'allattamento o per la salute del bambino
Il datore di lavoro deve:
La lavoratrice può richiedere direttamente:
⚡ La ricevuta della domanda vale come giustificativo per l'assenza dal lavoro
⏱️ L'Ispettorato del Lavoro ha 7 giorni per rispondere dalla ricezione dell'istanza
Durante il periodo di interdizione anticipata o prolungata, la lavoratrice ha diritto alla stessa indennità del congedo di maternità obbligatorio: 80% della retribuzione a carico INPS (o 100% se previsto dal contratto collettivo)
Permessi, diritti e protezioni aggiuntive
Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per:
📝 Requisito: Gli esami devono essere effettuati durante l'orario di lavoro e va presentata documentazione attestante data e orario
È vietato licenziare la lavoratrice:
⚠️ Eccezioni: Giusta causa, cessazione attività aziendale, scadenza contratto a termine (con indennità sostitutiva)
Fino al compimento di 1 anno di età del bambino, le lavoratrici madri hanno diritto a:
Se orario ≥ 6 ore:
2 riposi di 1 ora ciascuno (anche cumulabili)
Se orario < 6 ore:
1 riposo di 1 ora
💡 Nota: I riposi sono retribuiti e possono essere fruiti anche dal padre se la madre non ne usufruisce o non ne ha diritto
Se la lavoratrice si dimette durante il periodo tutelato (gravidanza + 1 anno del bambino):
Al rientro dal congedo di maternità, la lavoratrice ha diritto:
Le risposte alle domande più comuni
Non esiste un obbligo specifico, ma è consigliabile comunicarlo il prima possibile per permettere al datore di lavoro di adottare le misure di tutela necessarie. È sufficiente consegnare il certificato medico che attesta lo stato di gravidanza.
💡 Consiglio: Comunica appena possibile per beneficiare subito delle tutele previste dalla legge!
Sì! Anche il padre ha diritto a 3 mesi non trasferibili + può usufruire dei 3 mesi condivisi. Inoltre ha diritto a 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio retribuiti al 100%.
💡 Nel 2025, anche il padre può usufruire dei 3 mesi all'80% (in alternativa o ripartiti con la madre)
Sì, ma con modalità diverse rispetto alle dipendenti:
La domanda va presentata esclusivamente online tramite:
💡 È consigliabile presentare la domanda almeno 1 mese prima dell'inizio del congedo
Le informazioni contenute in questa pagina sono di carattere generale e orientativo, basate sulla normativa italiana vigente (D.Lgs. 151/2001 e successive modifiche, Legge di Bilancio 2025).
NON sostituiscono la consulenza di professionisti qualificati (consulenti del lavoro, sindacati, patronati) né le informazioni ufficiali fornite dall'INPS.
Ogni situazione lavorativa è diversa e può essere soggetta a:
Per informazioni specifiche sulla tua situazione, consulta sempre l'INPS, il tuo datore di lavoro, un consulente del lavoro o un patronato.